Nei “RICORDI” di Francesco Pietropaoli l’assemblaggio degli elementi non è casuale ma meditato. Sono frammenti dell’infanzia rivisitati e composti. Parti di oggetti e di giochi che perdono la loro valenza ludica ed assumono significati diversi, personali e profondi. L’immagine è equilibrata, le lettere e i numeri, le suddivisioni degli spazi che accentuano la razionalità dell’insieme e controllano una impostazione esteticamente perfetta, ci conducono verso un antico e, nello stesso tempo moderno, universo poetico.